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Pasolini e l’antifascismo: una lectio magistralis tra memoria e attualità

23 aprile 2025 : il Cartesio ricorda l'80° anniversario della Liberazione

Utente G.C.

da G.c.

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In occasione degli 80 anni dalla Liberazione d’Italia, l’auditorium della scuola ha ospitato il 23 aprile una lectio magistralis dal titolo “Pasolini e l’antifascismo”, un momento di riflessione profonda su uno dei temi centrali dell’opera e della vita del poeta, intellettuale e cineasta friulano.

La lezione, rivolta a tutte le classi quinte, ha intrecciato il pensiero di Pier Paolo Pasolini con l’eredità della Resistenza, mettendo in luce la sua visione radicale e spesso scomoda di antifascismo, non solo come opposizione storica al regime mussoliniano, ma come critica feroce alle nuove forme di omologazione, autoritarismo e svuotamento culturale che attraversano la società contemporanea.

Tra i momenti più intensi dell’incontro, la lettura del testo di Giorgia Fabrizio Salvatore, studentessa della classe 5i, che ha vinto il Premio per le giornate su Pasolini della Pro Civitate Christiana di Assisi 2025. Il suo brano ha colpito per l’intensità emotiva e la lucidità critica con cui affronta il tema dell’antifascismo vissuto oggi.

“A Pa’, mi volevi diverso da molti miei coetanei, squallidi fascisti.
Almeno sotto questo aspetto posso renderti orgoglioso: sono antifascista, come lo è mio figlio.
Ma se proviamo a urlare “Viva la Resistenza” in mezzo a
braccia tese veniamo attenzionati noi, non quegli squallidi,
antistorici e anticostituzionali fascisti.
Gli sto insegnando a non splendere.
Lui vuole splendere, invece.
Mio figlio vuole ‘vivere come i gigli nei campi, come gli uccelli nel cielo campare, e sopra i gigli nei campi volare’.”

L’intervento di Giorgia ha rappresentato il culmine emotivo e simbolico della giornata, dimostrando come la voce dei giovani possa ancora oggi farsi carico di valori fondanti come libertà, giustizia e opposizione a ogni forma di fascismo, antico o nuovo.

La lectio ha così offerto un’occasione preziosa non solo per celebrare un anniversario storico, ma per rinnovare l’impegno civile e culturale della scuola. Un antifascismo vissuto non come retorica, ma come esercizio quotidiano di responsabilità, pensiero critico e speranza.

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